Nathan Never: I giorni della maschera

Giganti vanno in pensione, lunga vita alle Grandi Storie!
«Il concetto di maschera è più complesso e variegato. Oscuro, per certi versi. In ambito psicologico, per esempio, indossare una maschera, significa adattare il proprio “io” alla situazione circostante. Significa nascondersi e guardare senza essere visti. Come bambini che giocano a impersonare qualcun altro. In fondo, è questo che fanno le maschere, no? Celano il volto. Permettono a una bugia di diventare realtà. E le bugie, purtroppo, non sempre sono innocenti. Ecco di cosa parla la storia che state per leggere. Di Nathan e di una maschera».

Con queste parole, il sempre più bravo Davide Rigamonti (milanese, classe ‘78, dal 2008 – dai tempi di quella splendida storia che è Il mostro nell’ombra, n. 211 – stabilmente al lavoro sulla testata dedicata alle avventure del nostro Agente speciale preferito) presenta ai, si spera tanti, lettori sopravvissuti all’esborso degli 8 euri per acquistare questo nuovo balenottero neveriano, questa oscura e appassionante storia. La storica collana dei Giganti è andata in pensione ma ciò che resta è il prezzo davvero eccessivo (e se lo diciamo noi Audaci, notori scialacquatori di banconote in edicola!) per un volume di questo formato… pazienza!




Rigamonti è bravo, non lo scopriamo certo noi Audaci in questa sede, ma c’è qualcosa di davvero speciale in questa nuova uscita: ed è la presenza alle matite e alle chine (e alle ombre, aggiungiamo noi) del maestro e signore dell’oscurità, Corrado Roi! Roi, classe ‘58, dopo aver contribuito a rendere Dylan Dog il mostro sacro che è, viene considerato uno dei più grandi maestri viventi del fumetto italiano. Numerosi i suoi contributi alla causa Bonelli (da Mister No a Martin Mystère, da Nick Raider a Brendon, passando per Julia, Magico Vento e Dampyr): quello al mondo di Nathan Never mancava, ed ecco colmata questa lacuna! C’è da dire che Rigamonti ha scritto questa storia macabra e perversa proprio su misura per Roi, il quale riesce a strappare – come nessun altro – dal nero delle sue tavole qualche sprazzo di bianco per delineare i personaggi (di sicuro la sua Legs è la più dark e la più bella di sempre! Ammiratela nella sequenza da p. 156 a p. 163: se non sarete d’accordo con noi, sarete in errore!). Il suo lavoro è a dir poco superlativo e il maestro di Varese ritorna a emozionare tutti con il suo stile unico e i suoi volti tormentati (ditemi voi se non è da antologia il primissimo piano di Nathan a p. 6: inchino! Oppure le tavole da p. 99 a p. 104, dove tutto si tinge di sangue).


C’è da dire la storia abbonda di rimandi al passato, più o meno recente, del nostro eroe (per esempio i frequentissimi rimandi a Omega, il terribile costrutto bio-meccanico senziente che ha sconvolto le vite dei protagonisti della saga, e che continua a tormentare Nathan e tutti i suoi colleghi e compagni all’Agenzia Alfa; o ancora la scoperta destabilizzante di aver avuto a che fare per anni con una copia sintetica di Sigmund; e infine i commuoventi ricordi relativi al caro e saggio maestro Li Xiao-Long).
Nathan, in questa storia a cavallo tra occulti riferimenti alla serie tv americana Dexter e spinte noir (senza dimenticare una sana dose di giallo!), si ritroverà diviso in due sia fisicamente che mentalmente. La lotta che dovrà portare avanti sarà su di fronti: uno esterno, contro un maniaco omicida seriale che trasforma le sue vittime in statue (lo Scultore!), e uno, ben più terribile, interno, intimo, profondo… che mina le basi della sua stessa sanità mentale. La sua sarà una discesa degli abissi della perversione maniacale del killer e in quelli della sua anima nera – piena di cicatrici mai del tutto rimarginate…




Ci rimetterà tanto, il nostro Nathan, per portare a termine la missione: ci rimetterà in salute, in termini di rapporti umani, nel lavoro (sarà allontanato dall’Agenzia a causa del suo comportamento poco prudente) e in amore. Ma Nathan è uno abituato a prenderle e saprà tirarsi su anche questa volta, solo che le ferite continueranno a fargli male per molto molto tempo…
Davvero niente male, questo I giorni della maschera, la prima delle Grandi storie di Nathan Never: un piccolo oscuro gioiello.
Applausi per il Signore delle ombre, Corrado Roi. Applausi per Davide Rigamonti. Lunga vita a Nathan Never e a tutte le iniziative legate a lui e al suo mondo!

RolandoVeloci



Le grandi storie di Nathan Never
"I giorni della maschera"
ALBO GIGANTE NUMERO 17
DATA: Marzo 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Davide Rigamonti
COPERTINA, DISEGNI E CHINE: Corrado Roi


Post più popolari